CELEBRIAMO LA FEBBRE
Ti è mai capitato che avevi previsto tutto e poi ti è arrivata la febbre? E quando eri in un periodo di piena attività e poi all'improvviso, la febbre? Come ti sei sentito? Sentivi impotenza o finalmente ti potevi fermare?
Era ormai da due mesi che stava andando tutto magnificamente bene. Avevo iniziato a scrivere, a elaborare le presentazioni, a portare avanti tutti i contatti, a interagire con le persone che erano interessate a questo mio ultimo progetto. Insomma stava andando tutto a gonfie vele. La mia energia era bella piena, carica di entusiasmo e ogni notizia che mi arrivava continuava ad alimentarla. Finalmente mi sentivo realizzato.
Mancava una settimana e tutto si sarebbe compiuto. La sala era al completo, tutti gli ospiti avevano dato la loro disponibilità e l'evento sarebbe stato un successo.
Poi quel mattino in ufficio, ha iniziato a pizzicarmi la gola; io cercavo di aiutare la mia voce con caramelline balsamiche che mi davano un sollievo effimero ma mi autoconvincevo di stare bene. Ecciù!!!! ora toccava al naso ricordarmi a cosa stavo andando incontro, ma io non volevo ascoltare il mio corpo e andavo avanti imperterrito con spray nasali e caramelle; mancavano 3 giorni all'evento e avevo ancora un sacco di cose da fare, avevo ancora l'agenda piena di impegni .
E poi di sera è arrivata la febbre.
Il primo istinto sarebbe potuto essere quello di maledire il momento in cui ho deciso all'ultimo momento di andare al concerto per concedermi due ore di svago; ma non mi sono coperto bene, c'era il vento e la temperatura a fine estate si abbassa rapidamente di sera. Ma come potevo fare adesso?
A chi mi potevo affidare? Come avrei fatto per l'evento?
Ero impotente di fronte al piccolo microbo che stavo ospitando. Ma lui, attraverso il mio corpo mi stava parlando, stava lavorando affinché io potessi trovare quella sosta che la mia mente non mi voleva concedere, presa dall'ego del fare e del sentirmi finalmente protagonista del lavoro degli ultimi mesi.
Eppure nel calore del mio letto si stava compiendo la mia rinascita, stavo finalmente entrando in un momento di resa e vuoto totale, senza più pensieri, senza più preoccupazioni, in quel momento la mia vita era affidata al compito che quel piccolo essere stava svolgendo nel mio corpo.
Questo dialogo di guarigione tra cellule mi riportava all'essenza della vita, al non controllo, all'abbandono totale verso la consapevolezza che ogni parte di questo mondo è interconnesso.
Stavo celebrando la febbre, il potermi fermare, il lasciare andare ogni pensiero. Tutto è Uno.