LA MERAVIGLIA
Ti ricordi quella volta che non ci potevi credere e poi è successo? E' proprio successo quello che tu non ti aspettavi, non avevi previsto, non avevi per nulla considerato, è poi all'improvviso è arrivata la meraviglia nell' anima.
Finalmente ero arrivato, ero tornato nella mia città natale, da lì a poche ore avrei festeggiato con la mia famiglia i miei 50 anni.
Cinquant'anni. Un traguardo che mi ero conquistato passo dopo passo, nelle difficoltà, nelle crisi, nelle curve e nelle risalite della vita, dove attimo dopo attimo apprezzi il sacrificio, e passo dopo passo lasci andare il dolore e il passato, e cammini, cammini con il fiato corto, concentrato con la tua andatura lieve per raggiungere pian piano un altro metro verso la vetta. Lì tutto appare più lontano, più piccolo, più aperto, hai finalmente una prospettiva diversa, vedi tutto, hai raggiunto una dimensione più alta, pensi di sapere tutto, pensi di avere in tasca la verità su tutto, pensi di conoscere tutto e tutti, pensi di aver attraversato tutte le emozioni le sensazioni alle possibilità della vita.
Ero arrivato, in tutti i sensi, mi sentivo sicuro di come ero, mi sentivo contento che finalmente potessi festeggiare i miei 50 anni insieme al calore della mia famiglia. Così camminavo per strada con questa sensazione di sicurezza e protezione verso i miei nipoti, con loro stavo andando a prendere un aperitivo per fare orario prima di andare a cena. Entrato nel locale mi è salita un pò di angoscia, a sinistra c'erano le luci, mentre a destra l'ambiente era scuro, qualcosa si muoveva, erano persone girate di spalle, si stava preparando la sala per un concerto? Ero titubante, avevo quasi paura ad entrare, ma non ero io quello sicuro, che aveva raggiunto tutto e superato tutto? Chiesi a chi mi stava a fianco come mai la sala fosse spenta, mi dissero che era mancata la luce e stavano ripristinando il tutto.
Poi all'improvviso la luce della vita si accese davanti a me. Erano i frammenti della mia vita che mi illuminavano, erano arrivati da lontano, chi da Milano, chi da Dublino, chi aveva lasciato a casa moglie e figli e chi invece li aveva portati con loro; avevano deciso di riunirsi in un puzzle vivente e condividere un pò di tempo insieme per celebrare la mia vita.
Ero senza parole, non sapevo cosa fare, come muovermi, come parlare, dove andare, ero completamente in preda ad un'emozione di gratitudine e quasi commozione. Ma meritavo tutto questo? Ma ero così importante per loro?
Il mio cuore era colmo di felicità, di purezza, mi sentivo un bambino felice di essere accolto, abbracciato, avvolto da questo spirito di fratellanza.
Ero in uno stato estatico, era arrivata LA MERAVIGLIA nella mia anima.